Migliorare giornalmente l’organizzazione aziendale

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Cosa significa organizzazione aziendale?

Questo è senza dubbio il primo punto da chiarire bene se si ritiene necessario un intervento di modifica, se non anche di miglioramento continuo nella gestione d’impresa e quindi nelle prassi dell’organizzazione stessa.

  • Azienda: l’insieme di risorse, materiali e servizi, macchine, persone e capitali. Dispone di capacità produttiva. Un insieme organizzato e finalizzato;
  • Impresa: da un input a mezzo di lavorazione si arriva ad un output con relativo profitto, da cui “…fare impresa”;
  • Società: composta da varie posizioni organizzative, tipicamente in una costruzione piramidale dove all’apice si trova la governance aziendale.

Ad ogni buon conto, in un’organizzazione vi sono diverse visioni dell’organizzazione stessa. Fortunatamente ci sono stati grandi ed importanti imprenditori e manager che hanno lasciato in eredità le loro teorie nonché esperienze. Proviamo a ripercorrerne le principali teorie applicate.

Principali teorie dell’organizzazione aziendale

Taylorismo

Il concetto di Taylorismo nasce appunto dal suo «inventore» Frederick Taylor, che sviluppò quella che si definisce «L’organizzazione scientifica del lavoro». Tre le fasi principali:

  1. Osservare ed analizzare, i requisiti relativi alle mansioni tipiche di una certa posizione organizzativa e/o ruolo aziendale
  2. Mansione, identificare i requisiti della mansione di modo da poterne descrivere la mansione attesa
  3. Selezione e Formazione, l’operatore è una risorsa preziosa che deve muoversi all’unisono nel contesto ed in linea con altri soggetti.

Fordismo

Il concetto di Fordismo deriva da Henry Ford, diede seguito alle teorie di Taylor, applicandole con successo nei propri stabilimenti di auto, sviluppando tali idee e rendendole di fatto famose e copiate. La base della teoria era come detto il Taylorismo, a cui Ford cercò di affiancare una importante spinta verso l’automazione. I tempi ciclo dell’impianto dettano i tempi di lavoro.

Lean Management

Tecnica, anzi filosofia di lavoro, nata in Giappone a cavallo della seconda guerra mondiale. Si fonda sul buon senso e sullo sviluppo e la ricerca della soddisfazione del cliente, facendo solo quello che il cliente è disposto a pagare. Da qui, la spinta alla riduzione e/o eliminazione di tutte quelle prassi che non vengono riconosciute dal cliente come “a valore” e la continua ricerca del miglioramento.

Esistono ovviamente delle alternative che prendono spunto comunque da queste per rielaborarne di nuove, quali

  • le strutture Organizzative FUNZIONALI (per funzioni),
  • DIVISIONALI (Business Unit / Divisioni aziendali)
  • a MATRICE, quindi regolamentate dai processi.

Un mix tra organizzazione convenzionale e nuovo modello organizzativo.

 

Quali i campi di intervento dove intervenire per migliorare l’organizzazione aziendale?

Ci sono certamente degli interventi tecnici che puntano a ridurre il lato pratico-organizzativo del lavoro, quali il miglioramento della qualità del lavoro, la riduzione degli sprechi e le attività per le quali il clienti non è disposto a pagare il nostro prodotto o servizio (spesso attraverso l’ottimizzazione dei processi) ma esistono anche altri fattori che concorrono a migliorare la qualità del lavoro, ad esempio garantire la massima sicurezza e salute, valutarne la soddisfazione e promuoverne la crescita costante anche in termini di professionalità.

Migliorare l’organizzazione aziendale diventa quindi uno ‘stile’, una filosofia e modello da applicare quotidianamente per far crescere costantemente la qualità aziendale, la base verso la mutazione a SMART FACTORY.

 

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