Metodo 5S: come migliorare la produttività

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Nello scenario attuale, fortemente concorrenziale, le imprese sono chiamatea scardinare le regole focalizzando la propria attenzione sulla gestione dei processi aziendali.
Scopriamo insieme come migliorare la produttività con il metodo Lean delle 5S.

Quando parliamo di Lean Management o di produzione snella intendiamo porre la nostra attenzione sulla capacità di tradurre in gesti concreti quel valore che il cliente si aspetta dai nostri prodotti e/o servizi.

Per raggiungere l’eccellenza è necessario modificare i processi aziendali mirando al miglioramento delle performance attraverso l’ottimizzazione degli standard lavorativi.

Cos’è il metodo 5S e perché è importante per migliorare l’azienda?

La ciclicità dei processi produttivi è uno dei motori dell’impresa il cui consolidamento viene dato troppo spesso per scontato.

Ma è proprio intervenendo sulla costante ripetizione di gesti ben definiti che si possono ottenere importantissimi vantaggi economici.
Quali? L’individuazione degli sprechi di materiale, errori sugli approvvigionamenti e la riorganizzazione dei tempi di lavoro.

Entra in gioco il metodo delle 5S che, attraverso l’identificazione di 5 idiomi giapponesi, definisce le fondamenta per migliorare la produttività in qualsiasi momento della vita aziendale.

L’applicazione del metodo 5S coinvolge tutta la fabbrica con attività finalizzate al raggiungimento dell’eccellenza operativa grazie al miglioramento continuo delle operazioni di:

  • pulizia
  • ordine
  • organizzazione del proprio posto di lavoro

 

Scopriamo quali sono le 5s, le fasi di realizzazione e la loro sequenza di azione.

Seiri (ordinare e scartare) è la prima fase e serve per eliminare tutto ciò che è superfluo sul proprio posto di lavoro e contestualmente ordinare, a seconda dell’importanza, le priorità di utilizzo dei diversi strumenti.

Quello che comporta una perdita di tempo, inclusi i comportamenti che non coinvolgono direttamente il processo produttivo, deve essere eliminato o buttato perché lo spazio è vitale.

Seiton (stabilizzare e riordinare) rappresenta lo step successivo, quello all’interno del quale, una volta definite le priorità, si opera codificando lo spazio di lavoro del processo ed ottimizzando i luoghi ed i tempi per offrire la migliore condizione possibile.

“Ogni cosa al suo posto ed un posto per ogni cosa!”.

Seiso (pulire) è intesa come il momento della cura quando gli strumenti di lavoro necessitano di essere mantenuti in ottimo stato di conservazione.

I macchinari saranno utilizzati solo ed esclusivamente nel modo corretto e quando ce ne sarà bisogno per evitare di incorrere in costi di manutenzione inutili od in nuovi acquisti.
Il principio, quindi, travalica il semplice concetto di “pulizia” per sfociare in una cura vera e propria dello spazio vitale all’interno del quale si opera.

Seiketsu (standardizzare) significa offrire un metodo standardizzato nella procedura e nell’ambiente di lavoro per consentire al lavoratore di orientarsi con facilità.

Sulla base dei risultati ottenuti da quei processi sarà possibile consolidare una serie di procedimenti che, una volta uniformati, dovranno essere replicati alle diverse altre postazioni.

Shitsuke (sostenere) è l’ultima fase e rappresenta il mantenimento dell’intero metodo che passa attraverso un continuo controllo delle procedure che dovranno rimanere costantemente attive e, laddove ce ne fossero le esigenze, addirittura migliorabili.

 

La vera vittoria non è mai cambiare, ma aver modificato una mentalità ed un modo di fare in maniera così radicale da mantenere vivi l’approccio e la voglia di migliorare grazie alla continua ricerca degli sprechi.

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