Design Thinking: a cosa serve e perché è importante

#crearevalore
design thinkingG

Immaginate di avere un problema e soprattutto, di non avere la più pallida idea di come risolverlo. Conoscete questa sensazione? Bene, il Design Thinking serve esattamente a risolvere situazioni del genere. Scopriamo insieme perché è così importante.

Esistono diverse definizioni del Design Thinking ma se volessimo sintetizzarle potremmo dire che è una metodologia utilizzata per risolvere problemi in modo creativo. Parliamo quindi di un processo certo che segue regole e passaggi ben definiti.

 

A cosa serve?

Prima di addentrarci nelle diverse fasi di questo processo è necessario comprenderne a fondo le peculiarità principali.

Come accennato in precedenza potremmo trovarci nella condizione, tutt’altro che eccezionale, di dover affrontare un problema la cui soluzione, almeno apparentemente, non esiste.

In questo caso diventa necessario adottare un approccio che ci permetta di creare, analizzare e testare delle strade alternative.

Come riuscirci? Ponendo la comprensione del problema al centro del discorso

Studiare nuovi approcci coinvolgendo anche attori extra-aziendali come gli stessi clienti permette al team di sviluppo di risolvere un problema grazie ad idee nuove ed innovative che, in seguito ad una seria fase di test, si potranno definire “efficaci”.

 

Le fasi del Design Thinking

L’obiettivo principale del Design Thinking è legato al raggiungimento di un obiettivo grazie a risultati verificabili e sensati ottenuti in tempi relativamente brevi.

Come ci si arriva? Grazie alla messa in pratica di un processo che si compone di diverse fasi che sono state universalmente riconosciute così come le elencheremo di seguito.

EMPATHIZE: un approccio empatico con i propri utenti permette di riuscire a comprendere fino in fondo le loro esigenze e quindi ad affrontarle.

DEFINE: a questo punto è fondamentale definire i loro bisogni, i loro problemi e trasformarli in opportunità.

IDEATE: una volta definite le linee guida è necessario generare idee e soluzioni innovative che siano in grado di apportare una soluzione al problema.

PROTOTYPE: le soluzioni devono essere realizzate, in questa fase c’è bisogno letteralmente di costruirle per verificarne la funzionalità.

TEST: una volta costruito il prototipo questo dovrà essere testato più e più volte fino a quando non sarà raggiunta la soluzione finale al problema.

 

Cosa ci raccontano le fasi del Design Thinking?

Che bisogna lavorare avendo bene in mente le persone per le quali stiamo progettando una soluzione, i loro bisogni e le loro richieste.

Soltanto in questo modo possiamo rompere le regole, inventare nuovi metodi, costruirli e tornare da quegli stessi clienti presentando la nostra visione per fargliela provare.

La fase di test è fondamentale in questo processo perché ci permette di raccogliere feedback importantissimi (la migliorabilità di alcuni dettagli, aspetti trascurati, etc…).

Ed una volta ultimata questa fase ci rimetteremo a lavorare per eliminare gli eventuali difetti e migliorarla ancora fino a quando non diventerà perfetta.

Questo articolo vuole essere una panoramica sul Design Thinking che fonda la sua importanza nelle competenze che ogni professionista dovrebbe fare propria in funzione del suo peso nel mondo del lavoro d’impresa.

 

Per questa ragione ti diamo appuntamento al prossimo articolo dove approfondiremo punto per punto tutti i passaggi più importanti di questo processo.

Ma se hai un’azienda e vuoi saperne di più non indugiare oltre e contattaci al numero +39 0461 1900419 o scrivici alla mail info@leanevolution.com

Torna a Magazine