KPI – Key Performance Indicators

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KPIG

l Lean Management è un approccio innovativo per l’impresa, per raggiungere risultati concreti per il proprio business. Un valido esempio di tecniche Lean applicabile per monitorare l’andamento delle strategie scelte è dato dai KPI.

Key Performance Indicators

I KPI (Key Performance Indicators) sono proprio degli indicatori chiave di prestazione, che permettono di tracciare una linea esplicativa dei risultati che stiamo raggiungendo, siano essi di business che di marketing.

 

KPI definizione

Parliamo di un indicatore di misura che traccia in modo chiaro ed oggettivo il risultato ottenuto in un ben determinato ambito (sia di prodotto che di servizio, legato a processo manifatturiero piuttosto che di altro settore e/o area aziendale). Tute le società hanno obiettivi che vanno monitorati ed il cui risultato va poi visto ed analizzato. I KPI se ben organizzati permetto monitorare costantemente i risultati rispetto alle aspettative preposte.

I KPI sono utilizzabili in molti modi e applicabili a differenti reparti d’impresa.

Pur essendo flessibili nel loro utilizzo, i Key Performance Indicator utilizzano 4 caratteristiche che aiutano a comprendere meglio la loro utilità nella consultazione:

  • Sono obiettivi tradotti in numeri, la cui unità di misura dipende dal bisogno, sono quindi quantificabili
  • Si rendono versatili integrandosi con differenti processi aziendali
  • Proiettano indicatori che prevedono la direzione della strategia
  • Monitorano in tempo reale l’efficacia della strategia

 

KPI come iniziare

Prima di iniziare a programmare gli indicatori chiave di prestazione, al fine di ottenere maggiore precisione nella realizzazione di un KPI, vanno individuati quali sono realmente i dati utili che influenzano le varianti.

E’ quindi necessario essere in possesso di dati e misurazioni di quantità di prodotti e servizi, della qualità di quello che trattiamo, delle possibili variabili del nostro operato, in differenti periodi, al fine di mettere a confronto molte informazioni utili.

Per fare un esempio chiaro, supponiamo che un negozio desideri valutare i suoi indicatori chiave di prestazione.

  • affluenza delle persone, a seconda dei giorni e degli orari
  • numero di presenze tra nuovi clienti e clienti fidelizzati
  • stima dei prodotti più venduti e quelli di poco interesse
  • calcolo dei costi e dei ricavi
  • budget a disposizione

In questo caso, l’ultima tendenza di moda non influisce direttamente sul KPI, ed è quindi chiara l’importanza di centrare esattamente quali sono i dati che l’ impresa gestisce direttamente da tenere in considerazione, perchè saranno quelli ad offrire margine di miglioramento.

 

Quando realizzare i Key Performance Indicators e quanti svilupparne

Come abbiamo detto, si possono realizzare differenti indicatori chiave di prestazione e la cosa interessante è che non si focalizzano esclusivamente sugli obiettivi specifici del proprio business, tipo ‘aumentare il business’ ma offrono spazi di miglioramento a differenti strategie da sviluppare. Quindi, possono essere realizzati in qualunque momento e per numerose attività, per esempio delle promozioni da sviluppare per un breve periodo, oppure per capire se il livello di qualità di un servizio o di soddisfazione della propria clientela.

Tipicamente questi indicatori vengono riconciliati con i piani di budget e forecast di ricavo e di spesa aziendale, il miglior modo per poter coinvolgere anche i collaboratori che possono così analizzare le prestazioni senza dover conoscere il giro di affari in termini puramente economici dell’impresa.

Monitoraggio sul campo, on the job.

Farlo il prima possibile contribuisce comunque ad evitare perdite di tempo in attività inutili, oltre che risparmiare sui costi di gestione della propria azienda.

Se ben organizzati i KPI si possono raccogliere in Balanced Score Card o cruscotto degli indicatori: segui l’argomento sui blog di Lean Evolution!

 

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