Le PMI italiane devono dare priorità all’e-commerce

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Il Covid-19 ha stravolto le abitudini degli italiani che, a causa della quarantena, hanno contribuito in modo determinante all’incremento delle vendite online.
Basterebbe questa frase per comprendere che le pmi italiane devono dare priorità all’e-commerce.

I consumi sono cresciuti così tanto negli ultimi due mesi da innescare una vera e propria rivoluzione che in condizioni normali avrebbe impiegato anni per compiersi.

Cerchiamo di comprendere cosa è successo e perché le aziende italiane devono necessariamente ripensare al loro modello di business prendendo in seria considerazione di investire nel commercio elettronico.

 

Vendite online e lockdown: cosa è successo?

Per capire cosa è successo al settore del commercio elettronico durante il lockdown è necessario parlare di numeri: da gennaio ad oggi il numero i nuovi consumatori online è cresciuto fino a 2 milioni.

Se partiamo dal presupposto che il mercato italiano attendeva circa 700.000 nuovi consumatori (in linea con il trend del 2019) ecco che riusciamo a comprendere esattamente la portata dell’effetto “quarantena”.

D’altronde in un periodo di chiusura totale delle attività quelle che hanno potuto lavorare sono le stesse che in realtà non hanno mai chiuso ed è proprio in quei settori che possiamo registrare le performance migliori.

Se il food retail, ad esempio, ha segnato un incremento di circa il 23% e la vendita di prodotti farmaceutici è aumentata del 15%, ciò che deve ancora una volta farci riflettere è il +55% messo a segno dall’intero comparto e-commerce indipendentemente dalle categorie merceologiche.

 

Cosa ci raccontano questi numeri?

Innanzitutto che chi ha investito nelle attività di marketing e comunicazione digitale (dalla presenza online attraverso i social a sistemi di vendita come il commercio elettronico) è riuscito ad arginare le problematiche del lockdown se non addirittura a crescere.

In secondo luogo che la velocità di reazione delle aziende e delle piccole attività locali, è stata a dir poco incredibile, considerando che soprattutto queste ultime hanno impiegato pochissimo tempo per rimettersi in gioco.

Ed è proprio sulle attività locali che va fatta un’ulteriore riflessione perché sono state il traino dell’espansione della consegna a domicilio ma soprattutto dell’esplosione del servizio chiamato “Click and collect” e cioè “acquista online e ritira in negozio”.

Questa pratica che permette di mescolare la comodità del commercio elettronico con l’esperienza d’acquisto in negozio è cresciuta del 349% e, con questi numeri, ci si aspetta che “nei prossimi mesi diventerà un’abitudine di acquisto sempre più consolidata” (Fonte Netcomm).

 

Quale sarà il futuro dell’e-commerce?

Come abbiamo potuto vedere l’e-commerce ha permesso alle imprese di affrontare il periodo di lockdown necessario per l’espandersi dell’emergenza Covid-19, ribadendo ancora una volta l’importanza del digitale nel tessuto imprenditoriale italiano.

Ciò che è accaduto negli ultimi due mesi avrà ripercussioni future anche sulle imprese che non sono state in grado di cogliere il commercio elettronico come un’opportunità.

Se da un lato la crescita esponenziale del settore ha rivoluzionato molto velocemente il mondo di proporre una vendita, sia nel contatto commerciale sempre più supportato da tecnologia (whatsapp, skype, teams, zoom, e quanti altri) ma anche dalla possibilità di acquistare un prodotto così come un servizio, a mezzo di un portale web.

 

Cosa succederà adesso?

Difficile dirlo,ma se l’emergenza coronavirus ha fatto da volano all’intero comparto dell’e-commerce è facile ipotizzare che il digitale diventerà sempre più importante nella visione strategica di tutte le imprese.

Allo stato attuale il canale della vendita online è il principale punto di riferimento dei consumatori ed è difficile (se non impossibile) che le cose cambieranno nell’immediato futuro.

Più semplice e coerente ipotizzare che la crescita esponenziale degli ultimi mesi porterà le aziende a rafforzare la propria presenza online attraverso l’erogazione di servizi personalizzati in modo da ricreare un’esperienza d’acquisto simile a quella del negozio fisico.

Oltre ad una serie di aggiustamenti ci troveremo di fronte allo sviluppo di settori strettamente legati alla realizzazione di un progetto e-commerce (basti pensare alla logistica oppure alla customizzazione del prodotto e servizio).

Insomma, il fatto che le imprese si siano scoperte sensibili al commercio elettronico è un buon segno,ma ciò non vuol dire che sia diventato semplice progettare un sistema di vendita online.

 

E proprio perché complesso, è necessario affidarsi ai professionisti tralasciando gli improvvisati o chi promette guadagni facili con il minimo sforzo.

Gli esperti consulenti di Lean Evolution, possono supportare la tua azienda nell’identificare le opportunità collegate a questi nuovi modelli di vendita.

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