Kaizen: come raccogliere i dati davvero utili

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I dati sono lo strumento più concreto a nostra disposizione per analizzare l’efficacia delle scelte prese con l’obiettivo di migliorare i processi aziendali.

Applicando le attività in una settimana Kaizen, così come visto nei post precedenti, ti sarai reso conto che seguire una pianificazione prestabilita è fondamentale al fine di analizzare tutti i dati raccolti e fare le giuste considerazioni per applicare un miglioramento continuo.

Ma saper interpretare i dati in ottica produttiva non è così scontato.

Ecco in nostri consigli per farlo al meglio.

 

Quali sono i dati che contano davvero?

Uno degli accorgimenti utili da seguire è capire realmente quali sono i dati che fanno (e che faranno) la differenza.

Ogni singola informazione raccolta durante la settimana Kaizen ha importanza. Bisogna saper discernere tra ciò che mi serve davvero e quello che posso evitare, o approfondire in un secondo momento. Il segreto? Pensare sempre in termini di performance.

Come puoi intuire quindi, pi si riesce a programmare la settimana, definire i target e le metriche da tenere sotto controllo, più facile sarà ottenerle ed analizzare i risultati.

In una parola: maggiori efficacia di analisi.

Quindi la prima cosa da mettere a fuoco è conoscere quali sono esattamente i macro e micro dati a disposizione e capire quale costo/valore hanno singolarmente.

Andare troppo nel dettaglio in ogni singolo step, senza avere la certezza che le informazioni che raccoglieremo siano davvero utili successivamente, può diventare forviante e non efficace allo scopo di migliorare le nostre performance.

 

Come definire quali sono i dati più performanti?

Tema ampio ed importante, ma nello spirito di fornire informazioni concrete, possiamo dire che uno strumento di Lean Management utile per comprendere quali sono i parametri di analisi dei macro dati a disposizione è il Diagramma di Ishikawa.

Grazie ad una schematizzazione a lisca di pesce di ogni singola attività, possiamo tracciare prima ogni singola causa-effetto e valutare successivamente su quale parametro andremo a fare un’analisi più approfondita.

Vengono presi in considerazione 4 categorie:

  • Manodopera: tutte le operazioni svolte dall’uomo.
  • Metodo: quali sono le metodologie e le procedure.
  • Materiali: in qualche modo influenzano i processi?
  • Macchine: viene analizzata anche la performance delle macchine

Il diagramma di Ishikawa ci aiuta a definire ed identificare un quadro di massima delle cause-effetto, utilissimo per iniziare a farsi un’idea concreta delle aree di intervento che meritano di essere approfondite.

I dati raccolti ci permetteranno di decidere dove verticalizzare la nostra attenzione, investendo maggior tempo ed analisi sui processi meno performanti e di intervenire per risolverli sfruttando un’altra tecnica di Lean Management, i cicli di feedback più sono rapidi più sono le opportunità di provare a migliorare…e migliorare.

Questa tecnica è ormai ai più conosciuta in una logica di Sistema di Gestione per la Qualità: si tratta del Ciclo di Deming (PDCA).

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